Problemi aperti e nuove prospettive del razionalismo critico europeo e lombardo alla luce dell’Archivio inedito del filosofo pavese
Convegno internazionale sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – Varese 28-29 ottobre 2011.
Il filosofo non può e non deve rimaner legato ad alcuna “morale”, ma solo alla verità – la fedeltà alla verità, il ricercare, il dire, il proclamare la verità è l’unico dovere che, almeno come filosofo, egli ha, e solo di ciò è responsabile davanti agli uomini – questa è la sua vera “missione”
Note informative
È prevista la durata massima di 30 minuti per le relazioni. I partecipanti che intendono presentare comunicazioni su uno dei temi in programma sono pregati di farne preventivamente pervenire il testo alla Segreteria del convegno per concordarne la più opportuna collocazione. Le relazioni ufficiali, gli interventi e le comunicazioni verranno pubblicate a cura degli organizzatori negli atti del convegno (che possono già essere prenotati). La Segreteria del convegno si premura d’informare fin da ora che le Sue decisioni in relazione alla scelta delle comunicazioni che verranno pubblicate nel volume degli atti del simposio saranno insindacabili.
La partecipazione al convegno è libera e gratuita. Tutti possono partecipare ai dibattiti congressuali.
Presso la Segreteria organizzativa del Convegno sarà in funzione un centro copia.
Per ogni informazione ci si può rivolgere direttamente alla Presidenza e alla Segreteria del Convegno che è affidata a Fabio Minazzi e Brigida Bonghi:
- Fabio Minazzi, c/o Dipartimento di Informatica e Comunicazione – Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione, Via Mazzini n. 5, 21100 VARESE, tel. uff. 0332-218921, cell. 3406770887 – email: fabio.minazzi@uninsubria.it
- Brigida Bonghi, c/o Dipartimento di Informatica e Comunicazione – Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione, Via Mazzini n. 5, 21100 VARESE, tel. uff. 0332-218921, cell. 335278809 – email: brigida.bonghi@gmail.com
Recapito del convegno: c/o Dipartimento di Informatica e Comunicazione – Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione, Via Mazzini n. 5 – 21100 VARESE.
Mostra e vari eventi connessi al simposio
In contemporanea con i lavori del simposio verranno promosse diverse iniziative:
- Sarà inaugurata alle ore 13 del 28 ottobre una mostra dedicata al filosofo: Giulio Preti: le opere e i giorni. Una vita più che vita per la filosofia quale onesto mestiere nella sede di Via Ravasi n. 2 che rimarrà poi aperta per circa un mese. Visitando la mostra sarà possibile conoscere le principali tappe della biografia di Preti e osservare alcuni documenti inerenti la sua vita, nonché foto, manoscritti autografi, prime edizioni dei suoi libri, etc., etc. Sarà a disposizione del pubblico interessato anche un catalogo di questa mostra;
- Sarà poi visionabile il documentario “Giulio Preti le opere e i giorni” (guarda il video su YouTube) con alcune testimonianza sulla vita e il pensiero di Preti realizzato direttamente dagli studenti di Scienza della comunicazione del Laboratorio multimediale dell’Università degli Studi dell’Insubria;
- Verrà inoltre distribuito a tutti i partecipanti al simposio un cd contenente il Canzoniere per Giulio di Daria Menicanti, nella recitazione di Silvio Raffo;
- La mattina del 29 ottobre, alle ore 8,30 verrà messo a dimora, nel giardino di via Ravasi n. 2, un Cedrus deodora (o Cedro dell’Himalaya), a ricordo della realizzazione del simposio, mentre altri analoghi cedri saranno messi a dimora, nei giorni precedenti e seguenti il convegno, da alcuni studenti e docenti di Scienza della comunicazione e della Facoltà di Scienze, nei pressi della stessa Facoltà di Scienze di Varese. Questa scelta scaturisce non solo dalla considerazione, come recita un noto detto giapponese, che «il bel giardino lo vede il nipote», ma anche perché la vocazione storica di Varese quale Città Giardino si basa proprio sul suo straordinario patrimonio “naturale” (formato dall’ambiente, dalla natura, dagli alberi e dai giardini, frutto, peraltro, di un intelligente e tenace lavoro storico) entro il quale proprio i Cedri dell’Himalaya hanno trovato a Varese una loro ambientazione pressoché perfetta, creando spesso dei veri e propri monumenti arborei;
- La sera del 29 ottobre, in occasione della tavola rotonda in Ricordo di Giulio Preti e Daria Menicanti verranno presentati alcuni volumi: la prima traduzione inglese di un’ampia e significativa scelta di saggi filosofici di Preti, Philosophical Essays. Critic rationalism as historical-objective transcendentalism, Edited, with a critic essay, by Fabio Minazzi, Translation from italian by Richard Sadleir, Peter Lang, Bruxelles-New York 2011; l’ultimo numero della rivista «Il Protagora» (XXXVIII, 2011, n. 15) in cui sono pubblicati alcuni importanti Inediti di Preti in occasione del centenario della sua nascita: la propria autopresentazione filosofica del 1953, unitamente ai suoi carteggi con filosofi e studiosi come Giovanni Gentile, Eugenio Garin e Mario Dal Pra; un libro di Daria Menicanti, La vita è un dito. Antologia poetica 1959-1989, a cura di Matteo Vecchio, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero 2011; una monografia sull’ultimo Preti di Fabio Minazzi, Suppositio pro significato non ultimato. Giulio Preti neorealista logico studiato nei suoi scritti inediti, Mimesis, Milano 2011
- Inaugurazione, il 29 ottobre alle ore 9, in collaborazione diretta con il Comune di Varese, l’Università degli Studi dell’Insubria e il Centro Internazionale Insubrico, alla presenza del Rettore, prof. Renzo Dionigi e del Sindaco della Città giardino, avv. Attilio Fontana, e del Direttore del Centro Internazionale Insubrico, Prof. Fabio Minazzi, di una via intitolata a Giulio Preti, sita all’interno del parco di Villa Toeplitz a Sant’Ambrogio Olona, nei pressi della sede operativa del Centro Internazionale Insubrico.
Enti promotori
Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”
per la Filosofia, l’Epistemologia, le Scienze cognitive
e la Storia della scienza e delle tecniche
dell’Università degli Studi dell’Insubria
in collaborazione con:
Università degli Studi dell’Insubria
Facoltà di Scienze di Varese
Corso di laurea in Scienze della Comunicazione
Dipartimento di Informatica e Comunicazione
Università degli Studi dell’Insubria – Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria
col patrocinio scientifico
dell’Académie Internationale de Philosophie des Sciences di Bruxelles
e col patrocinio dei seguenti enti :
Associazione Amici del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo di Besozzo
Regione Lombardia
Provincia di Varese
Comune di Varese
Ufficio Scolastico Provinciale di Varese
I Lions Clubs di Varese (tramite l’ing. Giorgio Brugo – Presidente zona A 2ª circoscrizione distretto Lions 108IB1)
Progetto dei Giovani Pensatori
Premio Chiara
Le ragioni di un convegno
Giulio Preti (Pavia, 9 ottobre 1911 – Djerba, 28 luglio 1972) rappresenta una delle voci tra le più significative, di sicuro livello europeo, della filosofia italiana della seconda metà del Novecento. Formatosi nell’ambito della “scuola di Milano”, animata da un pensatore e suscitatore di idee come Antonio Banfi (il «Cassirer italiano»), Preti ha presto iniziato a confrontarsi con le più importanti voci filosofiche del suo tempo, perseguendo un suo autonomo progetto filosofico. Il suo progetto, basato su un razionalismo critico di ascendenza kantiana-husserliana, lo ha indotto, fin dalle sue prime ricerche, a contaminare criticamente e felicemente differenti tradizioni filosofiche. Preti amava soprattutto le avventure del pensiero, le movenze concettuali, le correnti, i movimenti di idee, donde la sua costante esigenza critica di confrontarsi, assai liberamente, con varie tradizioni concettuali: dalla fenomenologia del primo Husserl alla complessa tradizione dell’empirismo logico (non solo la fase viennese di Carnap, Schlick, Neurath, ma anche quella americana di Hempel, Morris e Strawson), dalla considerazione del pragmatismo di Dewey, alla rivalutazione critica della dimensione pratico-sensibile presente nella prima riflessione di Marx, dallo studio del pensiero di un filosofo come Russell (e anche di Wittgenstein), alla considerazione dell’evoluzionismo di Darwin e dei suoi nessi con il mondo della prassi umana effettiva, dall’indagine delle strutture del mondo dei valori (à la Scheler e à la Simmel) alla delineazione del ruolo critico della ragione in ambito scientifico, axiologico, etico, letterario ed estetico (con indagini su Leibniz, Pascal, i Giansenisti, Newton, Hume, Schelling, etc.).
L’intreccio problematico e critico di tutte queste, pur differenti, istanze teoretiche ha così costituito, perlomeno nel corso dei decenni, l’orizzonte privilegiato dell’inquieta riflessione pretiana, le cui radici più profonde sono state da lui stesso rintracciate, pascalianamente, nella genesi della modernità occidentale, proprio in quel «secolo di ferro» del XVII che ha visto la nascita della scienza moderna e, anche, delle idee-guida della società civile della modernità che, ben presto, si affermerà in Europa. Né Preti si è fermato alla modernità perché proprio le sue disamine sulla logica medievale (per non parlare della logica stoica antica), gli hanno permesso di individuare una preziosa (ma affatto inedita!) storia carsica del neorealismo logico-fenomenologico, entro la quale la stessa tradizione del pensiero occidentale finisce per ricevere nuova e feconda luce critica.
Complessivamente la riflessione di Preti ha compiuto uno slittamento concettuale dalla riflessione pragmatica sull’esperienza sensibile, allo studio fenomenologico della “metafisica critica” (incentrata sulla considerazione del ruolo euristico delle ontologie regionali entro i differenti ed autonomi ambiti del sapere, umanistico e scientifico). Il pensiero di Preti, la sua vocazione per il bios theoretikós non ha infatti mai conosciuto alcun «pensionamento epistemologico», ma si è sempre svolto secondo un intenso programma di ricerca. Dal 1954 Preti ha insegnato a Firenze, vivendo, sempre più, una profonda solitudine che non era solo esistenziale, ma anche culturale e teoretica. In questa situazione, appunto nell’isolamento di Firenze, la nostalgia di Preti per la sua Milano (per la Milano civile e banfiana, città europea di lavoro e di riflessione aperta), è sempre più cresciuta. Proprio perché la sua maturazione si è sempre svolta in profonda sintonia critica con la storia e la complessa tradizione (culturale, civile, economica e sociale) della vita regionale lombarda, una terra, una tradizione e una società civile con una vocazione specifica per il lavoro tecnologico e scientifico dalla quale il pensatore pavese ha sempre attinto (anche a livello esistenziale) la linfa più vitale della sua stessa riflessione europea, che lo ha indotto a confrontarsi con le voci più autorevoli sia del dibattito a lui contemporaneo, sia con le “alte torri” della storia del pensiero (antico, medievale e moderno). Non è del resto un caso che proprio a Milano e a Pavia Preti abbia partecipato, in prima persona, alla lotta di Liberazione per l’abbattimento della dittatura fascista. E sempre a Milano Preti ha collaborato al movimento antifascista di Corrente, alle discussioni suscitate dal Politecnico di Vittorini, alla vita di una piccola ma significativa rivista come La Cittadella di Bergamo, nonché a svariate altre iniziative editoriali (con Mondadori, Garzanti, Bompiani, Bocca e anche con le preziose Edizioni Minuziano, allora finanziate da un industriale varesino come la ditta Malerba).
In questa articolata prospettiva, in questo simposio Preti viene allora studiato entro la continuità di una precisa tradizione filosofica – quella occidentale del razionalismo critico (lombardo ed europeo) – che renderà tanto più efficace il nostro lavoro (ad un tempo storiografico e teoretico) quanto più sarà criticamente consapevole della continuità vivente della tradizione entro la quale Preti si è formato ed ha operato.
Il convegno si svolge all’Insubria, a Varese, proprio perché il Centro Internazionale Insubrico, intitolato a “Carlo Cattaneo” e a “Giulio Preti”, dispone di tutto l’archivio dei manoscritti, dei quaderni e delle carte inedite del filosofo pavese. Per questa ragione molti interventi e molti contributi prenderanno le mosse proprio da alcuni scritti inediti pretiani, onde dar conto del preciso programma di ricerca filosofico pretiano, tenendo presenti molti aspetti, non ancora studiati, affatto inediti oppure anche del tutto sconosciuti, della sua riflessione filosofica più matura e approfondita. Il che costituirà certamente una novità primaria di questo simposio, volto a ricostruire criticamente l’articolata complessità del programma di ricerca filosofico pretiano, scandagliando molteplici aspetti sconosciuti del suo «onesto mestiere» del filosofare che si è sempre dipanato, banfianamente, con «hostinato rigore» concettuale, morale e civile.
Questo spiega anche perché, in terzo luogo, il simposio si sia allora necessariamente dilatato, prendendo in considerazione anche la peculiare tradizione complessiva della «scuola di Milano», onde poter studiare i nessi tra filosofia, scienza, letteratura e poesia così come si sono intrecciati in quello straordinario gruppo di allievi di Banfi che ha fornito originali e molteplici contributi a campi affatto disparati. La trasversalità critica di questa indagine, spesso affidata, accanto alla presenza di autorevoli e noti studiosi e pensatori di varia ascendenza, alla voce di nuove generazioni di giovani studiosi e di vari ricercatori, consentirà così di meglio riflettere, con nuovo taglio critico-prospettico, nutrito dallo studio di nuovi documenti inediti, sulla vitalità complessiva di una tradizione di pensiero che, pur non escludendo discontinuità, “salti” e anche “rotture” specifiche, si è tuttavia svolta entro la continuità critica di fondo di una tradizione che ora può rendere appunto più efficace il nostro stesso autonomo lavoro teoretico e di riflessione, il nostro bios theoretikós, perlomeno nella misura in cui quest’ultimo sarà consapevole, per dirla con Preti, di quella «vivente continuità della tradizione» entro la quale sempre opera.
Struttura organizzativa
COMITATO SCIENTIFICO
- Evandro Agazzi (emerito dell’Università di Genova, Universidad Autonoma Metropolitana di Città del Messico, Presidente dell’Académie Internationale de Philosophie des Sciences)
- Rolando Bellini (ordinario dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano)
- Franco Cambi (ordinario dell’Università degli Studi di Firenze)
- Fabio Minazzi (ordinario dell’Università degli Studi dell’Insubria, Direttore scientifico del Centro Internazionale Insubrico, membro dell’Académie Internationale de Philosophie des Sciences)
- Fulvio Papi (emerito dell’Università degli Studi di Pavia)
- Gabriele Scaramuzza (ordinario dell’Università degli Studi di Milano)
- Salvatore Veca (Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia)
COMITATO ORGANIZZATIVO
- Roberto Battisti (direttore amministrativo del Centro Internazionale Insubrico)
- Brigida Bonghi (assegnista e docente incaricata dell’Università degli Studi dell’Insubria)
- Giovanni Carrozzini (dottore di ricerca, Centro Internazionale Insubrico)
- Dario Generali (dottore di ricerca e docente comandato del Centro Internazionale Insubrico)
- Paolo Giannitrapani (docente in distacco presso il Centro Internazionale Insubrico)
- Marina Lazzari (docente in distacco presso il Centro Internazionale Insubrico)
- Fabio Minazzi (direttore scientifico del Centro Internazionale Insubrico)
- Giulia Santi (dottore di ricerca, Centro Internazionale Insubrico)
- Elisabetta Scolozzi (dottore di ricerca, Centro Internazionale Insubrico)
- Alessandra Vicentini (ricercatrice e docente incaricata dell’Università degli Studi dell’Insubria)
- Roberta Viola (amministrativa del Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione)
PRESIDENTE DEL CONVEGNO
- prof. Fabio Minazzi
SEGRETARIA DEL CONVEGNO
- dr. ssa Brigida Bonghi
Crediti e aggiornamento per i partecipanti
La partecipazione al convegno, sempre libera e gratuita, darà diritto – in base agli attestati che saranno rilasciati al termine di ciascuna sezione – ai crediti formativi, sia per gli studenti universitari (CFU), sia per gli studenti medi, secondo quanto stabilito, rispettivamente, dai singoli Corsi di laurea e dalle singole Scuole Secondarie.
Anche per gli insegnanti delle scuole secondarie, superiori ed inferiori, la partecipazione ai lavori del simposio, per la quale potranno usufruire di un congedo per motivi di studio, secondo la normativa vigente, varranno anche quale aggiornamento, sempre secondo quanto espressamente stabilito dalla normativa vigente in relazione a simposi e convegni promossi da università pubbliche e/o Centri di ricerca universitari.
Le ragioni organizzative e tecniche del convegno non possono comunque dimenticare, oltre all’approfondimento specialistico, l’occasione dell’incontro della Città di Varese, del suo territorio, con la sua Università e un suo nuovo Centro di ricerca.
Un incontro che intende finalmente, nel nome della filosofia, unire in dibattito le voci di ambiti disciplinari impropriamente considerati separati, guardando insieme all’unità della cultura e al lavoro didattico dei tanti docenti che, proprio come Giulio Preti, hanno dedicato e dedicano, nei vari ordini di scuole, la loro vita professionale all’insegnamento e al suo decisivo risvolto educativo.
Anche per queste ragioni il convegno, dedicando ampia attenzione alla didattica della filosofia della scienza e ai suoi legami con il mondo letterario, anche nel quadro del progetto dei Giovani pensatori (realizzato dall’Università degli Studi dell’Insubria d’intesa con l’Ufficio Scolastico Provinciale, con la Provincia di Varese e con il Premio Chiara), intende valorizzare proprio quel mondo della scuola, in senso lato, che resta ancor oggi testimonianza di una grande esperienza educativa così come era stata per Preti, la sua scuola, appunto la scuola di Milano.
Centro Internazionale Insubrico
“Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”
per la Filosofia, l’Epistemologia, le Scienze cognitive e la Storia della scienza e delle tecniche
Il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti“, costituito nel 2010 presso l’Università degli studi dell’Insubria, dispone di un suo fondo archivistico in cui si segnalano, in particolare e tra gli altri, soprattutto i due seguenti, rilevantissimi, cespiti documentari: a) uno dei quattro archivi fondamentali di Carlo Cattaneo, vale a dire tutte le carte di Cattaneo e dei suoi corrispondenti donate dall’avv. Guido Bersellini di Milano; b) tutto l’archivio costituente il Fondo Preti, ovvero tutti gli inediti del filosofo pavese, cui si affiancano poi carte di Vittorio Sereni, di Giovanni Vailati e di altri importanti studiosi. Da questo punto di vista il Centro sta infatti promuovendo la costituzione di un vero e proprio Archivio della filosofia italiana contemporanea, (con particolare attenzione sia alla tradizione lombarda, sia alla filosofia della scienza) che, in pochi mesi di attività, ha invero registrato una crescita archivistica davvero eccezionale (cui si è peraltro affiancata anche la donazione di qualche cospicua biblioteca specifica, come quella di una studiosa di logica matematica come la prof. ssa Aurelia Monti di Milano, recentemente donataci dal figlio).
Proprio prendendo spunto anche da questi straordinari cespiti archivistici (che attualmente sono in corso di studio, inventariazione e ricatalogazione) il Centro promuove, in particolare, lo studio della tradizione del razionalismo critico europeo e lombardo. Come ha scritto lo stesso Giulio Preti, «dal Settecento c’è, quasi sempre in minoranza, ma sempre abbastanza forte, un’Italia europea, moderna, progressista, che tende all’industrializzazione, al ringiovanimento del costume, al ripudio del peso morto delle tradizioni nazionali. L’Italia, tanto per localizzare le cose in maniera topografica (pur con alquanta ingiustizia e approssimazione) di Torino e di Milano, contro quella di Roma, Napoli e Firenze».
In sintonia con questa preziosa indicazione il Centro, potendosi peraltroavvalere anche di un prestigioso Comitato scientifico internazionale, intende studiare e promuovere una seria disamina delle varie personalità, dei movimenti di pensiero, dei luoghi di discussione e ricerca che hanno variamente contribuito ad articolare tali istanze del razionalismo critico. Quest’ultimo sarà studiato nella sua articolazione storica, civile, filosofica ed epistemologica, ponendolo quindi in connessione sia con la storia del pensiero scientifico e delle tecniche, sia con l’ambito, per sua intrinseca natura affatto interdisciplinare, delle scienze cognitive, sia con le diverse società civili entro le quali si è dipanata questa tradizione di pensiero. Il che spiega allora l’apertura, a tutto campo, delle ricerche del Centro che si svolgono dallo studio della scienza a quello della tecnica, dalla filosofia alla letteratura, dalla poesia all’arte, dall’architettura al design, etc. etc., secondo un programma di ricerca che in questi anni ha così promosso la pubblicazione di studi e monografie sul pensiero epistemologico di Ludovico Geymonat (2010), sulla filosofia della tecnologia secondo l’impostazione di Gilbert Simondon (2011), sulla presenza della lezione di Immanuel Kant nella riflessione di un filosofo metafisico come Pietro Martinetti, che ha lasciato un’ampia traccia del suo insegnamento soprattutto a Milano (2010), sul pensiero poetante e sul poetare pensante di un filosofo come Giacomo Leopardi (2011), sulla lezione di un epistemologo come Giovanni Vailati (2011), sul neorealismo logico di Giulio Preti (2011), sulla complessità dell’opera letteraria di uno scrittore come Italo Calvino, o ancora su Immanuel Kant studiato quale filosofo della scienza trascendentalista (entrambi questi ultimi due volumi sono attualmente in corso di pubblicazione), cui si affianca, poi, sia l’edizione, sempre filologicamente accurata, di testi di Carlo Cattaneo (Sulla via rettilinea del Gottardo, 2011), di Simondon (il suo capolavoro su L’individuazione alla luce delle nozioni di forma e di informazione, 2011), sia la pubblicazione di atti di prestigiosi ed importanti convegni internazionali, come quello sull’evoluzionismo studiato tra scienza, filosofia e religione (2011) e il catalogo sulla biografia teoretica di Preti (2011).
Personale del Centro:
- prof. Fabio Minazzi, direttore scientifico
- dr. Roberto Battisti, direttore amministrativo
- prof. ssa Marina Lazzari, ricercatrice in distacco
- prof. Paolo Giannitrapani, ricercatore in distacco
- prof. Dario Generali, ricercatore comandato
- collaboratori: dr. ssa Brigida Bonghi, assegnista di ricerca, nonché docente incaricata all’Università degli Studi dell’Insubria, prof. Giuliano Broggini, docente liceale e i dottori di ricerca: Giovanni Carrozzini, Giulia Santi ed Elisabetta Scolozzi.